Una femminista del ‘600: Artemisia Gentileschi
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Tra le donne che hanno avuto un ruolo determinante nella storia dell'arte settecentesca figura Rosalba Carriera. Nata a Venezia nel 1675, diede inizio alla sua professione artistica dipingendo miniature sulle tabacchiere e piccoli ritratti di graziose nobildonne. Il fatto di appartenere a una famiglia benestante - il padre lavorava per la Repubblica di Venezia e la madre era una merlettaia - le diede la fortuna di poter studiare oltre alla pittura, le musica e il ricamo, attività a cui si dedicavano la maggior parte delle sue coetanee.
Nonostante la mentalità dell'epoca ritenesse che le miniature fossero le realizzazioni pittoriche più adatte a una signora, Rosalba continuò a dipingere ritratti eleganti e delicati e proprio grazie a questi, diventò un'artista apprezzata e richiesta in tutta Europa. Riuscì in pochi anni a conquistare le attenzioni di collezionisti d'arte, diplomatici e sovrani e si discostò decisamente dallo stereotipo comune della donna frivola, creando un circolo a cui appartenevano tutti i personaggi più illustri dell'ambiente artistico di quel tempo.
I suoi primi lavori con la tecnica a pastello, si collocano nel periodò in cui frequentò la bottega del suo primo maestro, Giuseppe Diamantini e quella di Antonio Balestra. Grazie alle sue opere raffinate e dai colori tenui, ottenne riconoscimenti e commissioni da principi e principesse, perfino dal re di Francia Luigi XV.
Durante il periodo trascorso a Parigi, ospite del collezionista parigino Crozat, entrò a far parte dell’Accademia Reale di pittura e in seguito, sfruttando l'amicizia del suo amico inglese Christian Cole, venne ammessa alla Accademia nazionale di San Luca a Roma presentando come saggio artistico la Fanciulla con colomba.
Le opere di Rosalba che suscitarono più curiosità furono i suoi autoritratti perché dimostrano lo sviluppo psicologico e morale dell'artista. Si ritrasse dalla giovinezza alla vechiaia, quando a causa di un intervento alla cornea riuscito male, perse totalmente la vista. Alcuni di questi autoritratti sono conservati a Venezia al museo del settecento a Ca' Rezzonico, mentre altri fanno parte di collezioni come la collezione reale di Windsor; altri ancora sono custoditi alla Pinacoteca di Dresda 'Alte Meister'.
L'aspetto più apprezzato dei suoi dipinti fu il modo unico di immortalare minuziosamente i volti e le espressioni, come se riuscisse a leggere e capire le persone che ritraeva. La sua arte fu sempre molto fedele a se stessa e non conobbe mai una decisa evoluzione.