Adélaïde Labille-Guiard, pittrice e rivoluzionaria
Combattiva e vincente, Adélaide Labille Guiard è stata una delle protagoniste dell'arte settecentesca insieme alla sua storica rivale Elizabeth Vigée Lebrun. Nata a Parigi nel 1749, era l'ultima degli 8 figli di Claude Labille, commerciante e venditore di merletti. Riconoscendo il suo talento artistico, la famiglia la affidò al vicino di casa, il pittore François-Elie Vincent, che insegnava all'Accademia di San Luca e che fu il suo primo maestro.
Nel suo studio Adélaide conobbe il figlio del pittore, François-André, che la introdusse alla pittura a olio e che fu per lei secondo maestro e secondo marito. Dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti per il proprio talento, continuò duramente a studiare e sperimentare con entisuasmo ogni tecnica, per sostenere l'esame e ottenere l'ammisione all'Accademia Reale di pittura e scultura. Infatti, a differenza dei colleghi maschi, le donne dovevano dare pubblica prova delle proprie capacità artistiche.
Nel suo studio Adélaide conobbe il figlio del pittore, François-André, che la introdusse alla pittura a olio e che fu per lei secondo maestro e secondo marito. Dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti per il proprio talento, continuò duramente a studiare e sperimentare con entisuasmo ogni tecnica, per sostenere l'esame e ottenere l'ammisione all'Accademia Reale di pittura e scultura. Infatti, a differenza dei colleghi maschi, le donne dovevano dare pubblica prova delle proprie capacità artistiche.
Nel corso della sua carriera, lavorò per la borghesia e per la Corte, diventando pittrice ufficiale dei nipoti di Luigi XVI. Fu a sua volta insegnante di numerose giovani allieve, di cui amava circondarsi e che accompagnava al Louvre perché si esercitassero nella copia delle opere esposte. Due di esse la affiancarono in quella che è considerata la sua opera più famosa "Autoritratto con le allieve Marie-Gabrielle Capet e Carreaux de Rosemond".
Durante la Rivoluzione Francese si schierò con i Rivoluzionari e si impegnò nelle vicende civili, sostenendo il diritto delle donne ad avere un'istruzione e ad essere ammesse all'Accademia Reale senza numero chiuso. Fu ammirata e rispettata anche da Robespierre che le commissionò un ritratto. Morì nel 1801, a 54 anni, dopo aver trascorso i suoi ultimi anni con il marito e le allieve.
Durante la Rivoluzione Francese si schierò con i Rivoluzionari e si impegnò nelle vicende civili, sostenendo il diritto delle donne ad avere un'istruzione e ad essere ammesse all'Accademia Reale senza numero chiuso. Fu ammirata e rispettata anche da Robespierre che le commissionò un ritratto. Morì nel 1801, a 54 anni, dopo aver trascorso i suoi ultimi anni con il marito e le allieve.